La storia della Meteorologia inizia nell'antica Grecia, con i primi trattati scritti da Arato, Teofrasto e Aristotelem, attorno al 250 a.C.
Successivamente gli Arabi studiarono l'atmosfera, ma sull'esito dei loro studi ci è
pervenuto pochissimo, a causa del loro notevole riserbo. Fino al
Medioevo gli scritti di
Aristotele e dei suoi discepoli furono vera e propria legge.
A partire dal 1500, grazie anche al contributo prima di Leonardo da Vinci, poi di Galilei e poi ancora di Torricelli,
comicia veramente a formarsi un pensiero scientifico e a nascere i
primi strumenti.
A partire dalla seconda metà del 1700, si cominciano a rilevare quotidianamente dati meterologici e si abbozzano le prime previsioni meteo con i dati rilevati dal barometro, dal termometro e dall'igrometro.
Grazie all'invenzione della radio, nel 1927, venne realizzata la prima radiosonda.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie allo sviluppo
tecnologico, la Meteorologia fece enormi progressi: l'avvento dei calcolatori, l'impiego dei radar, la messa in orbita di satelliti
(1960) rese possibile, una volta per tutte, di disporre di una mole
notevole di dati.
L'avvento di Internet e di siti specializzati,
ha reso possibile la nascita di centinaia e centinaia di piccole
stazioni meteorologiche anche amatoriali che hanno infittito ulteriormente la rete di rilevamento
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